Il George Clooney fiorentino dell'arte*

Il nuovo film di e con George Clooney, "Monuments Men", mi ha fatto tornare in mente un post che scrissi nel lontano 2006 su un luogo a Firenze che amo particolarmente: la casa-museo di Rodolfo Siviero, al pian terreno del villino del Poggi, sul Lungarno Serristori (a cinquanta metri dalla Porta San Niccolò** e di fronte alla spiaggetta delle pantegane, per intendersi) e tenuto aperto grazie al volontariato degli Amici dei musei, che gentilmente e gratuitamente sono a disposizione dei visitatori***. Rodolfo Siviero è stato un personaggio interessantissimo, di quelli che pensi subito: ma perché non ci avranno ancora fatto un film? 
Durante la Seconda Guerra Mondiale era un agente segreto, dopo l'8 Settembre del '43, si unì alla Resistenza e costituì, qui a Firenze, un'organizzazione per cercare di impedire i saccheggi delle opere d'arte da parte dei nazisti
A guerra finita, la sua organizzazione si convertì in "Delegazione per il recupero delle opere d'arte del Ministero degli affari esteri" e Siviero riuscì a riportare in Italia centinaia di opere che erano state trafugate dai nazisti durante gli anni del conflitto.
Rodolfo Siviero era un grande amante e intenditore di arte e appassionato collezionista. Nel corso della sua vita ha messo insieme una bella collezione di opere di "tutti" i periodi: dagli etruschi fino agli artisti italiani Moderni, che oggi si possono vedere nella sua casa-museo.
Appena si entra l'attenzione cade subito sulla grande scultura lignea quattrocentesca raffigurante San Rocco, il protettore degli appestati, intento a sollevarsi le vesti per mostrare il bubbone della peste. 
Si possono vedere alcune opere di Giorgio De Chirico, di cui Siviero era amico e a cui diede aiuto per sfuggire alle persecuzioni nazi-fasciste poiché la seconda moglie di De Chirico era ebrea. C'è un autoritratto di De chirico vestito da torero, e solo per quello vale la pena fermarsi per la visita.
A me Sieviero è sempre rimasto simpatico, specialmente perché era un single convinto, che non si sposò mai e che dormiva in una stanzetta piccolissima al pian terreno del villino, ma dotata di due uscite di emergenza, per scappare in caso d'incursione fascista o nazista.
Fu uno dei tanti antifascisti che venne torturato dalle milizie fasciste a Villa Triste e poi diventò ministro della Repubblica, nominato da De Gasperi (comunque tutta la biografia è su Wikipedia), con l'incarico speciale di recupero delle opere d'arte trafugate dai tedeschi.
Passando di lì credo che valga la pena entrare a vedere la casa, che è molto bella e fiorentina e poi ci si respira un'atmosfera d'altri tempi, davvero piacevole e suggestiva.





* Remake del post "Il James Bond dell'arte" pubblicato sul vecchio gattasorniona @splinder il 02/03/2006.
** Qui scatta la malinconia: infatti nel post originale avevo scritto "vicino al Caffè la Torre" che adesso non esiste più.
*** Questo non so quanto sia ancora vero: stamani c'erano due tizi in uniforme da usciere, due per sorvegliare tre o quattro stanze in cui, purtroppo, non c'è quasi mai nessuno.

2 commenti:

  1. ce ne parli spesssissimo ma non ci siamo mai andati... :(
    _MAU_

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  2. Io ci vado spesso, o meglio: mi ci fermo quando passo di lì e vedo il portone aperto. È una zona di passaggio frequente, per me. Comunque, super-anteprima: questo post avrà delle ripercussioni importanti altrove, seguiranno dettagli. [si defila con aria misteriosa]

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