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Alla Posta (Episodio 2)

Stamani mi trovavo in un ufficio postale pieno di gente. Età media 70 anni abbondanti. A un certo punto un'impiegata esce fuori dalla stanza per salutare un amico che si trovava nella fila. Iniziano a chiacchierare a voce alta del più e il meno. Poi il discorso vira sulle mega pensioni di certi ex politici e amministratori vari che, insomma, andrebbero abolite, anche solo per dare l'esempio, vista la crisi, i sacrifici immani a cui vegono sottoposti gli italiani tutti i giorni, ecc.

Alla Posta

Precisa
Inizio post con intro acida e note moraleggianti: con tutte le tragedie che accadono in ambito lavorativo di questi tempi, chiusure di fabbriche, recessione, crisi economica, dissoluzione delle prospettive, ecc., si fa davvero fatica a rendersi conto di certe dinamiche degli uffici pubblici (o ex tali) che non hanno proprio più senso e sono anche offensive per il "resto della società". Ecco. Sono andata alla posta per farmi la carta Paypal. Siccome ero in centro per cavoli miei sono andata alle poste di via Pellicceria, quelle sotto le logge. Ho preso il mio numero e mi sono messa in attesa, nella sala grande.
Al mio turno sono andata dall'impiegata allo sportello, una tizia sulla sessantina, un tipo alla Rosy Bindi e con tanta voglia di lavorare addosso.
- Buongiorno, vorrei fare la carta Poste Pay, per favore.
- Riempia questo - ha risposto brusca, dandomi il modulo per la ricarica.
- Guardi mi sa che non è il modulo giusto.
- Lei lo riempia, va bene questo. - Mi ha risposto irritata.
Allora ho scritto il nome e cognome e lasciato perdere tutto il resto perché non avevo le informazioni visto che ero lì per attivarla la cavolo di carta. Poi l'ho dato alla tipa che mi ha chiesto:
- Quanto vuole ricaricare?
- Non voglio ricaricare. Voglio fare la carta Postepay.
- Allora questo modulo non va bene. - mi ha risposto guardandomi storta.
- Guardi che me l'ha dato lei il modulo. - ho ribattuto con voce incolore, abituata a ben altro in tema di fancazzismo.
- No, guardi, non è questo... lo butti pure via... è difficile... - ha farfugliato la tipa che sembrava incazzata con me per la mia richiesta estemporanea.
- Scusi, qual è il problema? Voglio fare la carta Postepay - ho ripetuto trattenendo a stento le risate mentre appallottolavo il modulo della ricarica e lo gettavo nel cestino a fianco.
- No. Nessun problema , ma è molto complicato, ora vado dalla collega - e la tipa si è alzata per andare a parlottare con la collega nella postazione accanto, una tizia sulla cinquantina abbondante, ma più giovanile, con un look da Morticia reduce da due settimane a pensione completa e ballo liscio in Riviera Romagnola, non so se rendo l'idea. Al che Morticia ha storto la bocca, mi ha guardata di traverso e infine mi ha chiesto acida:
- Vuole fare la carta Poste Pay?
- Sì, come ho già detto alla sua collega voglio fare la carta Postepay. - Ho risposto attonita, cercando le telecamere nascoste, perché quella situazione poteva benissimo essere una candid camera qualsiasi.
- Mmmmm... C'è da prendere i moduli. - Ha detto Morticia a Rosy, che è scomparsa all'istante in una porticina lì dietro. Ogni tanto tornava con qualche foglio e lo faceva vedere a Morticia.
- È un'operazione difficile? - Ho chiesto con ironia dopo un po' di quella storia.
- Difficile no, ma molto lunga... e per noi! Lei non si preoccupi, stia lì. - Mi ha risposto Morticia serissima mentre Rosy dopo averle frullato intorno per un po' mi porgeva dei moduli da riempire dicendomi:
- Sono moduli lunghissimi, li DEVE riempire tutti.
Ho riempito il modulo in due minuti scarsi, non essendo minorenne una buona parte dei campi erano da saltare e l'ho dato a Rosy con i miei documenti. Rosy è andata in un posto lontanissimo a fare la fotocopia dei miei documenti e quando, parecchi minuti dopo, è tornata mi ha detto di spostarmi da Morticia a finire la pratica con lei che era cosa lunga. A quel punto ho chiesto una info sulla privacy e Rosy, visibilmente scocciata per quella domanda a cui non sapeva rispondere, è sparita di nuovo per qualche minuto a probabilmente a consultare l'Oracolo delle Poste a cui è devotissima, altrimenti non si spiegano tutte quelle interruzioni.
Nel frattempo mi sono spostata da Morticia che mi ha avvertita scocciatissima:
- questa è un'operazione lunga.
- Va bene, ho capito, aspetto. - ho risposto.
Allora lei si è messa a ricopiare i miei dati sul teminale, cliccando lentamente con due dita perché aveva le unghie troppo lunghe per poter digitare agevolmente sulla tastiera. A un certo punto si è fermata perché Rosy, dio solo sa per quale ragione, si era portata via un foglio con i miei dati. Abbiamo aspettato Rosy che tornasse dal nulla a consegnare il foglio, poi Morticia mi ha ordinato: - Mi dia il modulo con la ricarica che ha compilato prima.
E io: - l'ho buttato via.
E lei molto irritata: - Perché?
E io: - Perché mi ha detto di farlo la sua collega.
A quel punto mi stavo irritando pur'io, stavo richiedendo un servizio a pagamento, porca miseria, mica un favore personale a quelle due. Allora ho preso un altro modulo e l'ho riempito per una ricarica di €5. Ho dato €10 a Morticia: la ricarica più altri €5 per il costo di attivazione della carta.
Morticia ha digitato per un po' nel terminale, con Rosy alle spalle che controllava tutto quello che faceva e ogni tanto le dava dei suggerimenti (questi computer son sempre delle gran rotture, signoramia... si stava meglio quando si stava...).
Alla fine sono uscita da lì con la mia carta Postepay, ma con una voglia insaziabile di vedere scorrere il sangue a fiumi. Io mica ce li ho di solito gli istinti omicidi...

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