Libri elettronici a scuola #ebook, secondo me

Che bello, questo è un post a richiesta, proprio come se io fossi juke box vecchia maniera, quelli suggestivi, col braccetto rachitico che metteva e cambiava i dischi. È dedicato a una coppia di amici con figlia quasi alle medie, proprio perché da tanti anni io e il mio lettorino e-ink siamo inseparabili (mentre lo scrivo accarezzo sensuale il Kindle qui accanto a me, è una bella immagine che ci tengo a condividere).
Quando comprai il mio primo lettore di ebook, all'incirca cinque/sei anni fa, pensavo di poterci studiare tranquillamente e metterci sopra i manuali corposi e in evoluzione continua che devo leggermi per lavoro.
Comprai su ebay da un tizio all'estero un Sony prs-505 usato; in Italia questo genere di lettori, fatti per simulare il libro "tradizionale", ancora non se ne trovavano. Prima di fare l'acquisto mi ero informata, avevo girato su blog e per forum, alla fine avevo scelto il modello che mi aveva convinta di più. E fu una scelta bellissima. Quel Sony è bellissimo.

Io volevo un aggeggio che mi permettesse di leggere i testi con uno schermo con tecnologia e-ink, la famosa carta elettronica, ovvero la cosa che si avvicina di più alla carta vera, che non mi avrebbe stancato gli occhi, anche se all'epoca ancora non l'avevo mai provata.
Naturalmente quel modello non aveva collegamento a Internet. Quando il lettorino arrivò lo provai con alcuni pdf di manualoni che avevo scaricato e mi accorsi che era impossibile per me studiarci agevolmente. O meglio, potevo farlo, però mi complicava di più la vita e il mio obiettivo era semplificarmela, la vita. Né c'era quel risparmio economico che avevo auspicato.
È questione di metodo: per me il colpo d'occhio sulle mie postille scritte a margine è fondamentale, riesco a ritrovare di tutto dopo mesi e memorizzo meglio. Ma sono dinamiche personali, non pretendo di  fare tendenza.
Allora iniziai a usare il lettore di ebook per la narrativa, tanto l'avevo già comprato. I romanzi, le cose scorrevoli, che leggi in senso lineare, che non hai bisogno di sottolineare né di consultare in modo estemporaneo, a distanza di tempo, queste robe qui, insomma. E fu così che nacque in me l'amore per la carta elettronica che continua ancora adesso.
Ora non ne faccio più a meno del lettorino, ce l'ho sempre in borsa. Da allora il vecchio Sony ha lasciato il posto a un Kindle più moderno ma che ho voluto spartano senza touch screen, tanto ormai so per cosa lo uso io: leggere e basta. Non l'ho mai connesso a internet, per esempio, non me ne frega niente di interagire e socializzare quando sono immersa in un romanzo. Ripeto, questa è la mia esperienza personale.
Per la cronaca, mi trovavo molto meglio col Sony e ci ritornerò quando lo cambierò (tra qualche anno, son aggeggi piuttosto longevi, per fortuna).

Pare ci sia una proposta di legge (o qualcosa del genere) per far passare le scuole ai libri in formato elettronico da fruire non sui lettori e-ink, ma sui tablet retroilluminati e pure connessi a internet. Sono stati fatti anche dei test al riguardo. Ecco, io mi sento male al pensiero.
Gli occhi si stancano a leggere nero su bianco per ore in queste condizioni (si presuppone che gli studenti passeranno ore del loro tempo a studiarci sopra). Il collegamento a internet è fonte di distrazione costante, credo che uno studente dovrebbe poter studiare in una condizione "no-distraction" almeno all'inizio del suo percorso scolastico, almeno per imparare a concentrarsi.
Certo i libri pesano tanto, me lo ricordo quando andavo a scuola il peso che mi caricavo sulle spalle tutti i santi giorni, lo zaino Invicta rosso e blu, stipato all'inverosimile. Però i volumi scolastici possono venir gestiti in modo diverso (anche se non è mai stato fatto, nonostante sia una soluzione dettata dal buon senso), per esempio fascicolati per renderli meno mattoni.
E poi io i libri di quando andavo a scuola ce li ho ancora tutti (o quasi), li conservo con piacere, sono commentati, sottilineati, ci sono considerazioni... Poi leggo articoli come questo sul "fallimento dei tablet a scuola", dove leggo che i libri elettronici potrebbero avere la scadenza di un anno, e che costano solo il 30% in meno del libro cartaceo (maremma santa, ma quando faranno una politica seria dei prezzi dei libri elettronici ché son vergognosi?) e che i ragazzi devono studiare sui tablet retroilluminati e connessi a internet. E allora le mie teorie si confermano. Una soluzione a mio avviso sarebbe adottare solo una parte di libri elettronici, in formato copy left, senza scadenze né altro. Ma lasciare i testi fondamentali su carta, per adesso.

3 commenti:

  1. gli ebook costano un botto...... è sempre più conveniente comprare il cartaceo.... si risparmia e rimane. l'ebook è un file, si perde facilmente e non può costare solo il 30% in meno del libro di carta..... non ci sono i costi di tipografia, carta , stampa, magazzino. ti ricordi quando tu sai chi ci diceva quando gli costa a loro il magazzino delle edizioni? e poi io sarò all'antica , ma io penso che il libro di carta è più bello.... _MAU_

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    1. Sì, mi ricordo... Comunque ci sono anche i maledetti DRM, una truffa a mio avviso. Non compri il libro, compri un noleggio che comporta anche un uso improprio del tuo computer (creano una cartella Adobe, in cui non puoi intervenire. L'hard disk è mio, l'ho pagato e lo voglio tutto a mia disposizione e soprattutto voglio poter agire su ogni file che contiene , specialmente se l'ho pagato. Ma lo sai, sono storie vecchie. Questa cosa dei DRM è spiegata male, se ci fai caso nei siti che vendono libri elettronici , non viene specificato che cosa effettivamente uno ottiene se compra un e-libro con i DRM. Metto il link al post che ho scritto tempo fa sui DRM: http://gattasorniona.blogspot.it/2013/01/cronaca-dellacquisto-di-un-ebook-con-i.html

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    2. Perché poi , maledetto blogspot non fa mettere i link sui commenti. ossignore. wordpress, salvami tu...

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