Sciabolate artiche


Semafori sfasciati dalle raffiche di vento in via di Novoli a Firenze.

Son due giorni che non dormo quasi per nulla. Ieri notte per colpa del terremoto, stanotte invece per il vento forte che ci ha martellato di raffiche rumorosissime e incessanti. Come se non bastasse, memore del trauma di ieri, sentivo la casa vibrare e allora addio riposo.
 Oggi ho delle occhiaie incredibili, color melanzana marcia, e gli occhi indolenziti.
 Da un meteo online apprendo che questo vento fa parte di una "sciabolata artica" che ci sta colpendo in queste ultime ore e ci sta regalando temperature invernali, da nord a sud.
 E pensare che ero già pronta all'estate, alle passeggiate sul Lungarno al tramonto, allo spostarsi a piedi da un pub all'altro il sabato sera.

Dunque faccio fatica ad accettare tutto questo freddo.
Anzi: lo rifiuto con decisione.
Anche se sotto sotto mi piace vedere la natura che mostra i muscoli e ci ricorda che comanda lei, e basta un po' di vento per incasinarci la vita.
Certo, il terremoto dell'altro ieri è stato più traumatizzante. Mi sono svegliata col cuore in gola, come tanti nei paraggi, con la stanza che ballava.
Adesso so perfettamente che, in caso di scosse più forti, morirei di sicuro sotto le macerie perché i miei tempi di reazione sono tanto lenti: il coniglio paralizzato in mezzo alla strada abbagliato dai fari della macchina che sta sopraggiungendo.


Sono rimasta nel letto, immobile, sentendo tutta una serie di micro-scosse, molte immaginarie altre reali secondo INVG*, finché quella grossa di MI 3.7 mi ha spinta ad andare a cercare conforto nel divano e in Twitter.

Perché Twitter è un conforto enorme, se ti svegli nel cuore della notte da sola, sulla testa il lampadario che ondeggia e quelli del piano di sopra che ciabattano impazziti, gridando: i'terremoto, i'terremoto, oddio l'hai sentito i'terremoto?

Twitter ti dà la possibilità di condividere l'eperienza traumatica immediatamente, e di leggere quelle degli altri, di chi come te si è spaventato a morte. Poi trovi chi ti dice parole gentili che ti tirano su davvero e ti fanno piacere, oppure chi ti ricorda un detto fiorentino che lì per lì ci sta come il cacio sui maccheroni:



Poi c'è stata la seconda notte in bianco per via del vento che è stato un tantino straordinario. Per esempio io un semaforo ridotto a brandelli per colpa delle raffiche non l'avevo mai visto, almeno fino a stamani.

Se è vero che invecchiamo inesorabilmente ogni singolo istante della nostra vita, è altrettanto vero che ne abbiamo la percezione solo in certe occasioni, in pochi precisi momenti in cui ci rendiamo conto che il tempo è passato e siamo già in una fase più senile da cui non si puà tornare indietro.

Ecco, dopo due notti di insonnia forzata, questa mattina mi sono guardata allo specchio e quasi non mi riconoscevo.
Una faccia gonfia (complici anche le allergie di stagione e il raffreddore), due occhiaie scure e nette, che partono a 45° dall'attaccatura del naso, con la pelle intorno agli occhi, grigio-verde-violacea, increspata come carta velina usata.

"Evidentemente ieri sera mi sono dimenticata di struccarmi" ho detto a voce alta, anche se ero sola in casa, mentre prendevo un cerchietto di cotone con il latte detergente e lo passavo, delicata ma decisa, su quei segni che mi regalavano 10 anni di più in un colpo solo.

Quando ho visto che, anche strofinando bene, il cerchietto rimaneva bianco, mi sono riguardata allo specchio e in quel momento ho visto 'na vecchia.

Un attimo di trauma e poi via, nel mondo, come tutti i giorni.

Grazie terremoto, grazie fortevento.

Adesso posso farmi il caffè.






*attenzione questo link può creare dipendenza.

2 commenti:

  1. Sei al taste in qsti gioni???? _M_

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    1. Oddio, mi rendo conto che era da un po' che non venivo qui... sì, Taste tutto ok. Stancante, divertente, cose interessanti, altre meno.

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