L'Alba dei farabutti sul serio: non è stato un cavolo di sogno. Ma io sono innocente?

Mi sono svegliata di soprassalto, nel cuore della notte, con l'affanno, dominata da una sensazione sgradevole e le giunture del corpo doloranti. Era come se avessi fatto uno sforzo abnorme, tipo trascinare una carriola stracolma di terriccio umido lungo una salita.
Non riuscivo a ricordare l'incubo che mi aveva svegliata così male.
Perché doveva essere stato per forza un incubo, di quelli massici.

D'estate l'aria della notte è dolce. Mi sono affacciata alla finestra per respirarla.
La città era silenziosissima, ogni tanto si sentiva solo un'auto lontana.
Giù per strada c'era un tizio che fumava. L'ho osservato finché mi è venuta voglia di una sigaretta, allora sono rientrata.
Ho acceso il computer e non ricordo come, forse stavo ancora dormendo e il mio subconscio ha preso le redini, sono finita su un forum. Ho iniziato a leggere con distrazione, finché mi sono resa conto di dove fossi finita e mi sono svegliata di botto.
Non ci potevo credere.
Non l'avevo mai visto prima, né mi era mai venuto in mente di cercare info.
Come una sorta di auto-tutela della mia sanità mentale. O qualcosa del genere.
Decine, cavolo decine e decine di persone avevano lasciato su quel forum la loro testimonianza. Tutti vittime di truffe in vario modo: da clienti, da dipendenti, da commerciali, da copy...
Avevo di fronte i racconti di un mucchio di persone inviperite che ricostruivano anni, nomi di società, indirizzi ed episodi di quel puzzle desolante di cui anche io sono stata una tessera per più tempo di quanto oggi mi piaccia ammettere.
Leggendo il thread sono riuscita ad ampliare il quadro della situazione: adesso so tantissimo anche del "prima". Tanti nomi di aziende, di scatole cinesi, inciuci immobiliari, fino a Borgo Soleluna e la mitica delocalizzazione in Tunisia.
In un post, un tizio prometteva consulenza legale gratuita, l'importante è fargliela pagare (giustissimo) a quel titolare, un disonesto a sentir tutti, col nome rimosso dall'admin del forum, ma dalle iniziali inconfondibili: WP.
Non sono riuscita a trattenere un sorriso.
Ho letto tutti i post, c'era gente che si voleva ritrovare in gruppo alla vecchia sede, quella in cui feci il colloquio, per fare irruzione e pretendere giustizia immediata.
Adesso capisco le occhiaie di Carlotta, e la fretta con cui si mossero verso lo studio del Rossini, senza fare nemmeno un biglietto da visita con la nuova sede.
Li (ci) cercavano, infatti ci hanno messo un po' a trovarci.
Ma io sono innocente?
No, non mi sento innocente.
Ma nemmeno colpevole.
Sono diversamente innocente, ecco.
Ho letto da cima in fondo, poi sono andata a dormire.
Non mi ricordo che ora fosse, né di averlo fatto.
Ma stamani mi sono svegliata nel letto. Scombussolata.
Ho avuto una sensazione alla pancia per tutta la mattinata. Una specie di magone alla bocca dello stomaco, unito a una sensazione di straniamento.
I ricordi della notte prima erano così ovattati che a un certo punto mi è venuto il dubbio che mi fossi sognata tutto, e che il forum non esistesse.
Invece esiste eccome, e l'ho ritrovato con appena due colpi di Google.
Eccole lì tutte quelle testimonianze.
Ricordavo perfettamente.
C'è anche un tentativo maldestro di difesa, forse fatto da Walter stesso, dove si accusa la gente di non leggere i contratti (in parte vero, ne abbiamo parlato tante volte, e lo racconto nel libro).
Tentativo però che viene sopraffatto dal resto delle reazioni indignate.

A me tutto sommato è andata anche bene.
Ho visto (anche se lo sapevo già) che c'è un sacco di gente che ci ha rimesso tanto di più.
E poi - pochissimo ma tant'è - mi sono auto risarcita con lo "sporco espediente" di cui racconto nel libro e che non spoilero, in caso leggetevi "l'opera" (L'alba dei Farabutti, nda).

Comunque, tutto ciò per dire che questa faccenda mi ha segnata tanto, e come me molte altre persone.
Lì per lì volevo intervenire sul forum, signori carissimi, io ho scritto un libro su WP dove racconto tutto, e magari mettere il link a L'Alba dei farabutti.
Poi però non me la sono sentita.
Non sono in grado di prevedere le conseguenze di un'azione del genere.
L'ultima cosa che mi serve è una denuncia da Walter. Credo che la farebbe senza pensarci due volte. È il tipo, ce lo vedo.
Sarebbe la beffa.
Altrimenti lo farei.
Eccome se lo farei.

3 commenti:

  1. ma per davvero non ci avevi mai pensato???! io volevo sempre sapere perchè nn hai mai pensato a fargli causa,,è strano secondo me.... sarebbe stata la prima cosa che avrei fatto io sul serio... _M_

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Ho eliminato il mio commento inavvertitamente. Avevo scritto che no, non ci avevo mai pensato prima. Non so perché, ma è così.
    Per quanto riguarda il fargli causa, ho scartato la possibilità sul nascere. Sia perché mi sono sempre sentita in (piccola) parte colpevole della faccenda (non che avessi la pistola puntata alla testa, per esempio), sia e soprattutto perché non ne sarebbe valsa la pena nel rapporto costi/benefici. Un sindacato come la CGIL non ti segue su una cosa del genere, ti devi per conto tuo smazzare tra avvocati e grane. In fondo ci ho rimesso "solo" uno stipendio, che ho recuperato in piccola, piccolissima parte col trucco che racconto nel libro e che se vuoi ti dico a voce.

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